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OTORINOLARINGOIATRIA

Dott. Emiliano Giordani

Specialista in Otorinolaringoiatria
e Chirurgia Cervico-facciale

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     Consulente presso Ospedale Israelitico (Roma), ICOT (Latina) e responsabile del servizio di otorinolaringoiatria presso la clinica “Città di Aprilia” (Aprilia)
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    Metodologie diagnostiche e terapeutiche e principali patologie trattate:
– VISITA OTORINO diagnosi e trattamento delle patologie di interesse orl a livello del distretto cranio-facciale
– ESAME AUDIOMETRICO: diagnosi e trattamento di patologie dell’orecchio (sordità,protesizzazione acustica,acufeni, otiti acute e croniche)
– ESAME VESTIBOLARE: diagnosi e trattamento dei disturbi dell’equilibrio (vertigini, sindrome di Meniere, canalolitiasi)
– SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE
– RINO-LARINGOSCOPIA A FIBRE OTTICHE: diagnosi e terapia di patologia naso-sinusale e faringo-laringea (ostruzione respiratoria,rino-allergopatie, rino-sinusiti acute e croniche, poliposi naso-sinusale, deviazione setto nasale, ipertrofia turbinati, tonsilliti acute e croniche, disturbi della voce, patologia da reflusso gastro-esofageo, tumori)
– VISITA OTORINO PEDIATRICA: diagnosi e trattamento delle principali patologie pediatriche di interesse orl (otiti medie, rino-sinusiti, adeno-tonsilliti acute e croniche, malformazioni e patologie da reflusso gastro-esofageo).
– LAVAGGIO AURICOLARE e asportazione strumentale di “Tappi di cerume”

       Effettua i principali interventi chirurgici in strutture sia pubbliche che private: setto e rinoplastica, FESS (trattamento di sinusiti croniche e poliposi naso-sinusale), decogestione turbinati inferiori, adenoidectomia, tonsillectomia, microlaringoscopia (asportazione polipi,noduli,cisti e biopsia corde vocali), trattamento di tumori del distretto cranio-facciale, interventi su orecchio esterno e medio.

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L’otorinolaringoiatria è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi e terapia sia medica sia chirurgica delle patologie del distretto testa-collo, ossia dell’orecchio (udito ed equilibrio), del naso (respirazione e apnee del sonno) e della gola (voce e deglutizione), tra cui anche, ad esempio, il trattamento chirurgico della tiroide e paratiroidi, nonché quello medico e chirurgico delle tonsille, della base del cranio, della bocca, lingua, ghiandole salivari, tumori del distretto cervicale e facciale, ecc.

Nonostante le diverse parti possano sembrare poco correlate, è comune che siano affette congiuntamente da uno stesso processo patologico, sia esso infettivo, tumorale, traumatico o di altra natura, ragione per cui vengono trattate da uno specialista unico, con il titolo di medico chirurgo otorinolaringoiatra. È per questo motivo che l’otorinolaringoiatra tratta anche la patologia del nervo facciale, che segue un decorso anatomico proprio nelle regioni menzionate precedentemente.

L’otorinolaringoiatra è quindi il medico e chirurgo di riferimento per interventi riguardanti non solo la triade anatomica di orecchio, naso e laringe, ma anche del distretto cervico-facciale e del basicranio in generale. Il termine deriva direttamente dal greco appunto per studio di orecchio, naso e laringe rispettivamente.

 

descritta per la prima volta dal medico Prosper Ménière nel 1861, è una patologia idiopatica associata ad un aumento del volume del fluido contenuto nel labirinto membranoso dell’orecchio interno(endolinfa), che provoca attacchi acuti di vertigini, accompagnate da nausea e nistagmo spontaneo (movimenti ritmici orizzontali degli occhi a scatti incontrollabili).[1]

Ulteriori sintomi sono rappresentati dall’acufene (soggettiva percezione di suoni sgradevoli come fischi o ronzii), senso di pienezza auricolare (fullness), ipoacusia neurosensoriale unilaterale fluttuante. Questi sintomi si presentano come crisi episodiche, imprevedibili e a intervalli di tempo non definibili, che possono durare da 20 minuti a 12 ore e più, e possono peggiorare con il movimento. Le cause della malattia sono tuttora sconosciute ma si ipotizza siano genetiche o collegate ad altre patologie.[2].

La diagnosi si basa sulla valutazione delle caratteristiche cliniche e strumentali della vertigine, e sui risultati dell’esame audiometrico. Può essere utile eseguire ulteriori esami strumentali per chiarire il quadro in diagnosi differenziale come la risonanza magnetica nucleare o i potenziali evocati miogeni vestibolari. Secondo l’American Academy of Otorhinolaringology and Head and Neck Surgery, i criteri diagnostici sono i seguenti[2]:

Malattia di Ménière definita:

  • Due o più episodi spontanei di vertigine ciascuno della durata compresa fra 20 min e 12 ore.
  • Ipoacusia neurosensoriale sulle frequenze medio-basse riscontrata all’audiometria nell’orecchio affetto in almeno 1 occasione prima, durante o dopo un episodio di vertigine.
  • Sintomi uditivi fluttuanti (ipoacusia, acufene, fullness) nell’orecchio affetto.
  • Diagnosi non meglio spiegata da altro disturbo vestibolare.

Malattia di Ménière probabile:

  • Due o più episodi di vertigine della durata compresa fra 20 min e 24 ore.
  • Sintomi uditivi fluttuanti (ipoacusia, acufene, fullness) nell’orecchio affetto.
  • Diagnosi non meglio spiegata da altro disturbo vestibolare.

La malattia non va confusa con altre patologie vertiginose, come la cupololitiasi, la quale, pur mostrando una vertigine simile, ha una eziopatogenesi del tutto diversa, non presentando perdita dell’udito e acufeni.