Fibrillazione aritmia Cassia La Storta

Fibrillazione aritmia Cassia La Storta

Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale può comparire in modo acuto, occasionale, con frequenza variabile (anche rara) e risoluzione talora veloce (Fibrillazione Atriale Parossistica), o stabilirsi in modo cronico e perenne (questo avviene sempre più facilmente col passare del tempo).
Durante la fibrillazione atriale, come detto, gli impulsi elettrici invece di originare dal centro di comando principale (nodo seno-atriale) originano da molte aree all’interno degli atri.

Ne consegue che l’attività elettrica che ne risulta è caotica anziché organizzata, quindi le pareti atriali tremano anziché contrarsi: fibrillano, appunto. Non è più visibile all’ECG l’onda P, che esprime l’attività atriale normale. Fibrillazione aritmia Cassia La Storta


Poiché gli atri non si contraggono normalmente, non sostengono l’attività di pompaggio di sangue verso i ventricoli. Quando gli atri non aiutano a pompare il sangue nei ventricoli, la quantità massima di sangue pompata dal cuore viene ridotta di circa il 10%.

Questa lieve diminuzione della gittata massima non rappresenta generalmente un problema, salvo nei soggetti cardiopatici, in particolare in condizioni di sforzo. 
Solo parte degli impulsi elettrici caotici sono condotti attraverso il nodo atrioventricolare verso i ventricoli, con intervalli di tempo variabili. Pertanto i ventricoli battono irregolarmente.

Nella maggioranza dei soggetti non trattati in fibrillazione atriale, gli impulsi sono condotti verso i ventricoli a una frequenza più veloce del normale (spesso 140-160 battiti al minuto, rispetto alla normale frequenza cardiaca di circa 70-80 battiti al minuto), almeno nei primi periodi di presenza dell’aritmia. Fibrillazione aritmia Cassia La Storta

                     Cause
La fibrillazione o il flutter atriale possono verificarsi anche in assenza di altre cardiopatie. Tuttavia, assai di frequente, queste aritmie sono causate da condizioni quali ipertensione, coronaropatie, malattie valvolari con coinvolgimento delle valvole mitrale e/o tricuspide, abuso di alcol,

iperfunzione tiroidea (ipertiroidismo) o cardiopatie congenite. In generale tutte le condizioni che causano la dilatazione degli atri, rendono più probabili la fibrillazione o il flutter atriale.

In generale tutte le condizioni che causano la dilatazione degli atri, rendono più probabili la fibrillazione o il flutter atriale.

Complicanze

Le principali complicanze comprendono:

Coaguli di sangue negli atri
In caso di fibrillazione o flutter atriale, lo svuotamento atriale nei ventricoli non avviene in modo completo. Nel tempo, una certa quantità di sangue può ristagnare all’interno degli atri, rendendo possibile la formazione di coaguli di sangue. Fibrillazione aritmia Cassia La Storta

A volte, al ripristino del ritmo sinusale normale, avvenuto in modo spontaneo o grazie alla terapia, il coagulo può frammentarsi. I frammenti possono passare nel ventricolo sinistro, viaggiare attraverso il torrente ematico (causando un’embolia) e ostruire una piccola arteria.

Se i frammenti di un coagulo ostruiscono un’arteria cerebrale, si verifica un ictus. Solo di rado, un ictus rappresenta il primo sintomo di una fibrillazione.

Elevata frequenza cardiaca, con conseguente ridotta gittata cardiaca
Quando la fibrillazione o il flutter atriale induce un eccessivo aumento della frequenza cardiaca, i ventricoli non hanno tempo sufficiente per riempirsi completamente di sangue.

Il mancato completo riempimento provoca una riduzione della quota ematica pompata dal cuore, predisponendo a manifestazioni di insufficienza cardiaca.

cardiologia

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